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Indulgence: Around the World in Search of Chocolate

Indulgence: Around the World in Search of Chocolate

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Product Info Reviews

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Rating: 3 stars
Summary: Il piacere del cioccolato... all'inglese
Review: Nessuna delle persone a cui l'ho chiesto mi ha saputo dire che forma abbia il cioccolato prima di diventare una tavoletta. La maggior parte si stupisce nel venire a sapere che il chicco di cacao acquista il suo aroma caratteristico dopo una processo di fermentazione e tostatura oppure nell'apprendere che il cioccolato - quello fondente - è come il vino: ce ne sono varietà diverse e il gusto dipende, oltre che dalla lavorazione, dal territorio in cui viene coltivata la pianta.
Paul Richardson racconta tutte queste cose proponendo un viaggio che parte dal Messico, passa per il Venezuela e tocca vecchio e nuovo continente, dove negli ultimi tre secoli si sono affinate le tecniche di produzione e il cioccolato è diventato un prodotto di massa. L'autore parla soprattutto di questo: delle tante barrette e praline industriali che popolano i banchi dei negozi anglosassoni.
Il capitolo dedicato all'Italia non prende quasi in considerazione i grandi produttori di qualità e si sofferma sui Ferrero Rocher, sulla Nutella e sul sanguinaccio. Confesso che questa selezione mi lascia piuttosto perplesso e sinceramente non mi ritrovo molto in un'affermazione come: "l'amore degli italiani per il cioccolato è eguagliato solo dalla loro passione feticistica per noci e nocciole".
Il sanguinaccio lo conosco perché ne ero golosissimo da piccolo: me lo preparava la tata di mio padre con il sangue del maiale allevato in casa. Richardson ne descrive la versione di un paesino abruzzese, che differisce un po' da quella salernitana che mi è familiare. Chissà cosa scriverebbe della crostata di sanguinaccio fatta con la crema legata con della mollica di pane per renderla pastosa e spalmabile. Un'assoluta delizia che fa arricciare il naso di tutti quelli che hanno il coraggio di provarla.


Rating: 4 stars
Summary: Notable for its omissions
Review: The Glasgow Herald says: 'A writer who is prepared to sell his soul for one Lindt Milk Chocolate Animal'
What I found extraordinary about this comprehensive book that covers every aspect of the history, cultivation, production, marketing and the social and political issues surrounding chocolate is that, despite mentioning issues concerning fair trade, the author never mentions the Fairtrade Foundation, Divine chocolate or Green & Black's. It's simply not possible that he was unaware of the significance of these brands and the importance of organic cultivation to saving cacao from the ravages of disease and the importance of fair trade to saving cacao growers from the ravages of an unfair trading system, yet he glosses over these issues completely. I'm sure that Lindt will send him some chocolate animals, but this omission seriously reduces the value of an otherwise excellent book.
As the founder of Green & Black's chocolate I obviously have an axe to grind, but these issues are of vital importance and it was dismaying to see them sidestepped in a book that aims to be definitive


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